L’arte qui, è ovunque
Quali e quante forme può assumere l’arte, quando si interseca con un luogo naturale potente e bellissimo come l’Alpe di Siusi?
L'arte è ovunque da ICARO. Anche dove meno ci si aspetta, ecco che compare, fin dentro le mura della casa, un'opera dell'artista di famiglia Hubert Kostner, di Roland Senoner o di Philipp Messner… e proprio all’ingresso della casa il nostro Art Wall accoglie ogni ospite con una serie di bottiglie in vetro soffiato a forma di lacrime, poste su una rastrelliera illuminata: è la scultura "Tear Dryer" di Michael Sailstorfer, un omaggio a "Bottle Dryer" (1914) di Marcel Duchamp. L’arte da ICARO permea ogni spazio e ogni momento della giornata, in un percorso di scoperta da seguire con l'istinto e la curiosità, pronti a lasciarsi stupire dal piacere dell'inatteso.
Hubert Kostner
Polychromos-Inarsio
Christophoro
2020
garage
Hubert Kostner astrae le sculture lignee tipicamente commerciali attraverso tagli concettuali e trasporta così la scultura tradizionale dalla Val Gardena nel contesto artistico contemporaneo. Upcycling è il termine che usa per definire questa trasformazione attraverso "un atto essenziale della scultura": il sottrarre la materia. Kostner ha fatto inserire la sezione di un altorilievo di Cristoforo direttamente nella cassaforma del muro del garage e l'ha poi versata con il calcestruzzo. Il taglio è stato successivamente dipinto con colori per legno del marchio Polychromos, che hanno dato il nome alla scultura e sono serviti come modello per la sua struttura.
Hubert Kostner
Posta Prioritaria
2004
Suite Posta Prioritaria
Tutta la propaganda turistica è imperniata su viste panoramiche idilliache, proiettate alla ribalta di manifesti, pieghevoli e cartoline proprio per essere consumate dai turisti, ansiosi di immortalarle su migliaia di foto o filmati più o meno identici. Nelle sue sculture a formato ridotto, Hubert Kostner ripercorre a ritroso il cammino degli idilli rubati e appiccicati sulle cartoline illustrate, alla ricerca della dimensione spaziale che hanno perduto.
[Testo: Marion Piffer Damiani, Presidente della Fondazione Museion]
Hubert Kostner
Spuren im Schnee
2015
Suite Spuren im Schnee Nell'inverno alpino, i pendii delle montagne sono coperti di neve, ma non per questo incontaminati, visto che le piste sono attraversate da una fitta rete di linee, tracce e tracciati: segni impressi dagli sciatori nella natura. Hubert Kostner riproduce le tracce degli sciatori sulla tela, utilizzando il polietilene nero, un materiale plastico utilizzato, tra l'altro, nelle solette degli sci per potenziarne la velocità. Durante la mostra "Concept Assembly" al Museion di Bolzano, le "tracce nella neve" di Kostner sono state esposte anche all’interno di due cabine della funivia del Senales.
Philipp Messner
CLOUDS
2016
Suite Clouds Per CLOUDS, un'installazione performativa, Philipp Messner ha trasferito per un mese alcuni cannoni da neve nello spazio pubblico di Monaco di Baviera. Aggiungendo vernice all’acqua, le macchine hanno prodotto neve artificiale colorata e, nel tempo, hanno formato un campo pittorico calpestabile, fatto di strati cristallini di colore. Il progetto affronta i concetti di artificialità e realtà e decostruisce ciò che viene comunemente percepito come ambiente (naturale). Una serie di fotografie (ciascuna di 34 x 23 cm) cattura l'opera temporanea e la ferma nel tempo.
Roland Senoner
Feathers
2020
Suite Feathers Roland Senoner immerge un'intera parete nella mitologia greca e fa riferimento all'eponimo di questa casa: Dedalo e suo figlio Icaro fuggono dal labirinto del Minotauro con ali realizzate da loro stessi; due piume si staccano dal nido e si librano verso il cielo; il presuntuoso Icaro si spinge troppo vicino al sole e, inesorabilmente, precipita. Le piume di Senoner escono metaforicamente dalla stanza e si trasformano nella gioia del volo e del pensiero colorato. L'artista ha inciso e dipinto direttamente sulla parete il nido, fonte creativa di vita.
Hubert Kostner
Sasmujel
2019
Foto: Helmut Rier
sala da pranzo A 2.400 metri di altitudine, accessibile solo a piedi, la scultura temporanea "Sasmujel" 2019 è stata concepita come un omaggio alla prima scalata del Sassolungo, avvenuta 150 anni prima. Hubert Kostner ha avvolto circa 10.500 metri di corda da arrampicata – alcuni nuovi, altri usati – intorno a un masso dolomitico (4x5x6 m circa): così come la montagna "lega" l'uomo, altrettanto è essa stessa “legata” dall’artista. La corda, fondamentale aiuto per l’alpinista e componente sociale di una cordata, ammorbidisce la superficie originariamente nuda e dura della pietra. Una seconda pelle trasforma il solitario sperone roccioso in una "pietra morbida": "Sasmujel" in ladino.
Simone Eißrich
Über den Dingen
2022
piazzale esterno
Tre pietre erratiche provenienti dall‘area di Siusi poggiano su altrettanti piedistalli, guardando il mondo da una nuova prospettiva: Über den Dingen, al di sopra delle cose. Questa forma di estraneazione crea un contesto nuovo e conferisce loro un’inaspettata attenzione, considerando che trascorrono la maggior parte della loro esistenza – milioni di anni – stando a terra. Una pietra erratica, vagabonda, ci ricorda la famosa rolling stone di Bob Dylan, una metafora per descrivere il destino di coloro che da solitari attraversano il mondo. Qui si riuniscono in gruppo, trovano compagni di viaggio, entrano a far parte dell‘ambiente vissuto.
[testo di Adina Guarnieri, curatrice]